Milleproroghe, SUL: “Deleterio emendamento Lanzillotta”

L’emendamento Lanzillotta al Milleproroghe è “una scelta irresponsabile che, in un momento di crisi, peggiora la situazione”, attacca il Segretario SULCT

Comunicato Stampa
Milleproroghe, SUL: “Deleterio emendamento Lanzillotta”

 

 Il SULCT di Roma e del Lazio esprime sdegno e solidarietà alla categoria dei tassisti, penalizzati sia dal Milleproroghe, che ha posticipato a dicembre la regolamentazione degli autoservizi non di linea, sia dall’emendamento 9.2 (Lanzillotta-Cociancich) approvato dalla commissione Affari Costituzionale del Senato, il quale prevede per gli NCC la decadenza delle caratteristiche della territorialità.

“Con un colpo di scena degno del peggior thriller – attacca il Segretario Renzo Coppini – maggioranza e governo lasciano il settore nella morsa delle liberalizzazioni selvagge e dell’abusivismo crescente, a danno dei tassisti che pagano con grande sacrifici familiari le licenze. È una scelta irresponsabile che, in un momento di crisi, peggiora la situazione del comparto”.

“Distribuire la minestra in più parti – prosegue il Segretario – non significa risolvere i problemi, specie se tale distribuzione avviene in assenza di regole certe, garanzie e paletti, soprattutto nei confronti delle grandi multinazionali, tipo la Uber, che hanno possibilità economiche illimitate e possono, di conseguenza, gestire il mercato a proprio piacimento”.

“La musica non cambia nel comparto bus: si pensi alle società Gran Turismo che nei collegamenti aeroportuali erogano un servizio di trasporto Tpl, pratica non ammessa, oppure ai noleggiatori di bus romani che, per accedere nella zona Ztl di Roma, devono sborsare un dazio oneroso e incomprensibile, il tutto a vantaggio di società estere. Si pensi, infine, ai collegamenti interregionali e alle condizioni di precarietà cui il personale è costretto a convivere, tra un contratto atipico e l’altro. È una giungla cui la politica non fornisce soluzioni plausibili”.

“Siamo solidali coi tassisti – conclude Coppini -, questo modo di concepire i trasporti deve terminare al più presto”. XXX