“Ognuno si sente autorizzato di sfogarsi contro il personale viaggiante e i bus”, così il Segretario Coppini commenta il grave episodio accaduto a Fidene
Comunicato Stampa
Spari Bus Atac, SULCT: “Siamo diventati bersaglio delle frustrazioni”
“È un escalescion di terrore, siamo diventati il bersaglio prediletto delle frustrazioni della gente, dei problemi esistenziali dei cittadini. Chiunque si sente autorizzato e libero di sfogarsi contro il personale viaggiante e i mezzi pubblici, sassaiole, aggressioni e ora gli spari, qualche settimana fa è toccato a un treno della Laziali-Giardinetti e adesso a un autobus”. Così il Segretario Regionale del SULCT Renzo Coppini commenta quanto accaduto all’alba di questa mattina, intorno alle ore 6:10 in via via Radicofani a Fidene, dove un bus comandato sulla Linea 336 è stato raggiunto da cinque colpi di arma da fuoco, sparati sul parabrezza. “Siamo sconcertati”, continua il Segretario, “per fortuna che i proiettili non sono riusciti a oltrepassare il vetro, altrimenti le conseguenze per l’autista sarebbero state drammatiche”.
“Non bastano più le nostre denunce, le cabine blindate, il riconoscimento della figura di pubblico ufficiale, servono risposte concrete, dato che è impossibile utilizzare i carri armati. Ci vuole la certezza della pena per esempio, lo diciamo da tempo”.
“La città pare essere fuori controllo, succede di tutto, e le forze dell’Ordine fanno quello che possono fare. In questo clima assurdo”, conclude Coppini, “dove i delinquenti si sentono i padroni assoluti, a rimetterci sono gli autoferrotranvieri, con il loro misero stipendio, che ogni giorno rischiano, anche la vita per erogare un servizio pubblico. Questo è inconcepibile: se non riceveremo rassicurazioni saremo costretti a ricorrere ad azioni forti, come bloccare tutti i mezzi in uscita”.XXX
Il SULCT scrive al Prefetto: “Garantire incolumità al personale Atac”