Sciopero Tpl, SUL: “I Lavoratori dicono NO all’abrogazione della 148”

“Gli Autoferrotranvieri hanno detto No all’abrogazione del Regio Decreto 148/31, che con un colpo a tradimento il Parlamento ha tentato di eliminare”

Comunicato Stampa
Sciopero Tpl, SUL: “Gli Autoferrotranvieri dicono NO all’abrogazione della 148”

“Lo sciopero nazionale odierno degli autoferrotranvieri ha registrato un altissima adesione, i lavoratori hanno detto No all’abrogazione del Regio Decreto 148/31, che con un colpo a tradimento il Parlamento ha tentato di eliminare con la Manovra Correttiva (DL 50/2017). Un attacco durissimo nei confronti della Categoria, perché elimina ogni tutela rimasta agli autoferrotranvieri e prepara il comparto alla privatizzazione”. È quanto dichiarano in una nota congiunta il Segretario Generale del SUL Stefano Bottoni e il Segretario Nazionale del SULCT Antonio Pronestì.

“Da anni assistiamo allo smantellamento dei Diritti e delle tutele dei Lavoratori – spiega Pronestì –  con la complicità dei Sindacati firmatari del CCNL, che ormai hanno abbandonato le finalità per cui sono nati, ossia di difendere il lavoro e i lavoratori, e si sono schierati dalla parte delle aziende, adeguandosi alle politiche della liberalizzazione che di fatto nascondono e mirano alla privatizzazione dei servizi pubblici essenziali. Oro per le lobby private che in questi settori non hanno rischio d’impresa e trovano a disposizione un tesoretto pubblico da gestire per fare cassa sulle spalle dei cittadini/utenti, che non avranno più un servizio sociale ma solo finalizzato agli introiti del gestore privato, ed i Lavoratori che, alla luce delle esperienze privatistiche del settore, si vedranno togliere i diritti quesiti”.

“È una triste storia italiana – continua Bottoni – che certifica il fallimento della politica. Infatti, si è assistito, negli ultimi venti anni, allo smantellamento dello stato sociale, al massacro del mercato del lavoro ed alla creazione di un sistema di competizione globale che sta devastando il nostro Paese, il quale impreparato e indebolito da tali politiche resta in balia di un deficit economico drammatico. Tutto questo consegna nella mani di alcuni, ciò che nella tradizione è stato sempre mantenuto ‘Pubblico’. L’ultimo, e forse tra i più gravi attacchi, è il voler reprimere il diritto allo sciopero, il quale sancito dalla Costituzione Italiana, dopo anni di lotte e sacrifici, ha permesso la conquista di diritti e tutele indispensabili ai Lavoratori. Togliere completamente voce al Popolo Italiano può portare alla destabilizzazione della pace sociale, ed in questo non saremo complici”. 

“Gli Autoferrotranvieri- riprende Pronestì- sono in prima linea da sempre per la tutela dei lavoratori, e riuscire a imbrigliare la nostra Categoria significa far calare il silenzio sulle politiche sociali che stanno riportando indietro di 50 anni i cittadini lavoratori. Auspichiamo che lo sciopero odierno possa far riflettere il Ministro dei Trasporti sulla necessità di non demandare alla contrattazione collettiva nazionale, l’intera materia, finora appannaggio del RD 148/31, sottolineando la necessità di salvaguardare le Clausola Sociali, tutelare il salario ed i diritti dei lavoratori. Tutto ciò reso indispensabile in vista dell’appuntamento con la liberalizzazione forzata del TPL, che i cittadini invece vogliono pubblico e lo hanno dichiarato con il referendum sui servizi essenziali, dei quali il TPL ne fa parte. Il Ministro ai Trasporti e il Governo hanno espresso la volontà di agire in questo senso, ma fino a quando non ci saranno atti concreti, non possiamo fare altro che continuare a sollecitare la soluzione del problema con la mobilitazione nazionale: un disagio per gli utenti e per i Lavoratori, ma necessario.”